E’ il primo libro del “ciclo di Malaussène”, detto anche serie di Belleville. I due nomi derivano dal protagonista, Benjamin Malausséne di e dal quartiere di Parigi, appunto Belleville, in cui sono ambientati. È un romanzo assolutamente leggero e scorrevole.
I personaggi sono buffi, genuini, un po’ pazzerelli … per esempio Thérèse, la sorella veggente, che tranquillizza tutta la famiglia dopo aver affermato che “Benjamin morirà a novantatré anni nel suo letto”; Jérémy, piccola peste, ha dato fuoco alla scuola ustionandosi quasi a morte; il Piccolo (Petit) il fratello più piccolo con gli occhiali rosa, che quando arriva un incubo l’unico modo per calmarlo è calargli gli occhiali sul viso. Ma il protagonista di tutti i romanzi è per l’appunto il fratello maggiore, Benjamin, di professione capro espiatorio. Capofamiglia di tanti fratellastri e sorellastre e di un cane epilettico, in quanto la loro madre scappa di continuo, sempre con uomini diversi, ritornando ogni volta incinta per poi scappare nuovamente.
La trama è lineare. Parla di una “semplice” giornata di lavoro presso i Grandi magazzini, dove Ben lavora, e dove scoppia una bomba. Un boato, urla e poi silenzio. Una sola vittima: un uomo ritrovato con la patta aperta. Benjamin diventa il sospettato numero uno, e aiutato dai fratelli e dall’amata “zia Julie”, dovrà scagionarsi e trovare il vero colpevole…